Quante docce o bagni detergenti facciamo nell’arco di una giornata? Quanto è giusto l’eccessiva igiene del corpo? A queste domande è bene riflettere e soffermarci un pochino : è giusto essere puliti e anche profumare, ma l’eccesso di pulizia, come in tutte le cose, può danneggiare il nostro stato di salute.
Questo in funzione di quello che è l’efficienza del nostro microbioma cutaneo.
A cosa serve?
E’ l’organo che ci difende e ci tutela nei momenti in cui dobbiamo difenderci da agenti presenti nell’ambiente o quando, in seguito a ferite o interventi, la nostra cute viene lesionata da una incisione o dermatite. Prendiamo l’esempio di un intervento chirurgico al quale dobbiamo sottoporci. L’intervento è necessario per la nostra salute, ma cos’è che permetterà una veloce cicatrizzazione e tutela di rischio di un’infezione ?
Il microbiota cutaneo può aiutare a guarire le ferite. In presenza di lesioni della pelle, il nostro organismo mette in moto una serie di eventi che includono l’infiammazione e la riparazione dei tessuti.
I batteri che colonizzano le ferite stimolano le cellule immunitarie a produrre una molecola infiammatoria chiamata CXCL10 che a sua volta recluta le cellule dendritiche plasmacitoidi.
La molecola CXCL10 agisce anche come proteina antimicrobica che abbatte il microbiota esposto portando alla formazione di complessi DNA batterico – CXCL10.
Questi complessi stimolano le cellule dendritiche plasmacitoidi a produrre un tipo di molecole infiammatorie (interferone di tipo I) che accelerano la chiusura della ferita innescando l’infiammazione della pelle e la riparazione della ferita. Nella lesione cutanea alcune cellule immunitarie producono una molecola infiammatoria CXCL10, che, a sua volta, recluta a livello della ferita un raro tipo di cellule immunitarie (cellule dendritiche plasmacitoidi). Le cellule immunitarie si accumulano a livello della lesione accanto a gruppi di batteri, miceti, virus ed iniziano a produrre CXCL10 solo dopo essere entrate in contatto con il microbiota cutaneo. I complessi DNA-
CXCL10
I microrganismi commensali cutanei accelerano la guarigione delle ferite, quindi si dovrebbe avere una maggior cautela nell’uso prolungato di antibiotici e antisettici.
L’applicazione di microrganismi ”buoni” sulla cute lesionata potrebbe favorire la guarigione delle ferite. Ciò apre le basi per lo sviluppo di strategie terapeutiche per migliorare ed accelerare la guarigione di tutte le lesioni o ferite, modulando il microbiota cutaneo.
Esito cicatriziale dopo intervento di accesso chirurgico per migrazione dispositivo Pace Maker : data intervento 14 settembre 2020 , foto scattata in data
23 settembre 2020. Si evidenzia totale rimarginazione del tessuto cutaneo.