In un periodo storico particolarmente complesso, dobbiamo fare attenzione e, soprattutto, verificare tutte le informazioni che ci propongono, per poter affrontare e superare al meglio la crisi della “presunta pandemia”. Si deve usare il termine presunta, ma ci comunicano soltanto meri dati statistici per cui non ci è dato conoscere l’esatto numero di malati e morti nel mondo per COVID. Finora sono stati citati i dati di alcune nazioni, trascurando l’Asia occidentale, orientale (per esempio la Cina), i paesi dell’ex Unione Sovietica. Oggi, mentre tutti stanno riponendo fiducia in un fantomatico vaccino (che vaccino non è), si trascurano le elementari basi della microbiologia e della biochimica, scienze che studiano e conoscono il comportamento dei virus e batteri. È indispensabile mettere in evidenza alla vostra attenzione uno studio medico scientifico, inerente alle possibilità non solo verso il ripristino e il potenziamento del microbiota intestinale, ma anche la risposta difensiva del vostro sistema immunitario attaccato dal SARS-COV 2. Lo studio pubblicato con un articolo sul “Review artrite: Probiotics and COVID 19 pandemic” evidenzia come alcuni ceppi probiotici hanno mostrato di migliorare gli aspetti infettivi e la gravità della malattia, grazie alla loro capacità di ridurre * gli stati infiammatori causati da batteri patogeni Gram negativi e quindi *ridurre la permeabilità intestinale. La dieta, i probiotici e i prebiotici possono essere usati come approccio preventivo nell’infezione SARS COV2. Perché il microbiota intestinale risulta fondamentale nella malattia da SARS COV2? Il tratto gastrointestinale (GI) è riconosciuto il più grande organo immunologico del corpo umano, infatti il microbiota intestinale nella sua complessità contribuisce in modo determinante al metabolismo e all’immunità dell’ospite. Nel gennaio 2020, in base alle recenti scoperte che correlano microbiota intestinale e complicanze da SARS, la “China National Health Commission” insieme alla “National Administration of Traditional Chinese Medicine” raccomandavano l’uso di probiotici da associare alle terapie convenzionali per la cura del Covid 19 per poter prevenire e mitigare i loro effetti. Si è evidenziato che pazienti obesi, diabetici e anziani, presentano un microbioma intestinale povero di Akkermansia muciniphila, Faecalisbacterium prausnitzii, Bifidobacterium spp, (batteri che riducono la permeabilità intestinale). Anche l’apparato respiratorio delle alte vie, polmoni, viene influenzato dal microbiota intestinale. Studi scientifici hanno dimostrato che la permeabilità intestinale innesca le infiammazioni scatenanti gastrite e alterazioni di linfociti, monociti, macrofagi e cellule T che provocano insufficienza respiratoria. In frangenti come attualmente, è importante affiancare uno studio e un uso appropriato del microbiota intestinale, per apportare equilibrio e sicurezza sulla risposta dell’organismo agli attacchi di Covid 19. Non trascuriamo lo studio e la corretta funzione dei probiotici e prebiotici che ci compongono il nostro microbioma e apparato immunitario. Osserviamo e conosciamo sino in fondo il corpo e tutti i suoi organi che lo compongono senza trascurare i segnali che ci invia per guidarci e aiutarci a vivere in salute.