Questa settimana parleremo di un argomento già trattato in passato, lo stato di salute di un importante organo del nostro corpo: il MICROBIOMA
Il tratto gastrointestinale umano rappresenta una delle più grandi interfacce tra ospite, fattori ambientali e antigeni nel corpo umano: circa 60/70 tonnellate di cibo passano attraverso l’intestino mescolato con molti organismi presenti nell’ambiente, rappresentando una grave minaccia per la salute della persona umana. Nel corso dei millenni la vastissima raccolta di batteri, virus, miceti, che si trovano nel tratto gastro intestinale (microbiota intestinale), si è evoluta insieme all’ospite per formare una relazione reciprocamente vantaggiosa con un numero di cellule batteriche 10 volte superiore al numero delle cellule umane e con un contenuto genomico 100 volte superiore a quello umano (SUPERORGANISMO). Il microbiota rafforza l’integrità intestinale modellando l’epitelio raccogliendo energia, proteggendo da patogeni producendo sostanze indispensabili per la vita, per cui viene regolata l’immunità dell’ospite. Una composizione microbica alterata (disbiosi) interrompe queste funzioni. Molte malattie insorgono quando si instaurano disequilibri del microbiota intestinale ossia quando i cosiddetti batteri buoni vengono sostituiti da batteri cattivi. In una perturbazione continua, la composizione del microbiota può subire un cambiamento persistente, passando da una condizione fisiologica di eubiosi (caratterizzata da diversità e abbondanza microbica, ricchezza genetica) a una disbiosi con l’acuirsi di funzioni patogenetiche e la cronicizzazione di un grande numero di disturbi: gli stati infiammatori sono responsabili di numerosi disturbi correlati all’asse intestino cervello (gut brain axis; nervo vago). La disbiosi intestinale compromette la barriera intestinale, il sistema immunitario, le funzioni metaboliche e produce metaboliti batterici (Batteriocine) con interessamento conseguente sul sistema nervoso centrale. Fattori che possono alterare la biodiversità con conseguente disbiosi: *alimentazione errata o disequilibrata *uso scorretto o eccessivo di farmaci (specie antibiotici) *inquinanti ambientali i Meccanismi d’azione delle Batteriocine : le batteriocine sono peptidi antibatterici di sintesi ribosomiale, attivi contro specie correlate: ogni batterio produce almeno una batteriocina, ognuna con diverse funzioni. I meccanismi di azione possono essere: *antagonismo diretto *produzione di H2O2, surfactanti, acido caproico * modifica del pH * antagonismo di tipo recettoriale Le batteriocine contribuiscono alla funzionalità dei probiotici in diversi modi: funzionando come colonizzatori di peptidi, facilitando l’introduzione e il dominio di un produttore in una nicchia biologica già occupata e funzionare come peptidi di segnalazione della presenza di altri batteri.
L’argomento che affronteremo la prossima settimana, comprenderà una importante funzione che si svolge nel microbioma. Non perdetevi l’articolo