nella pratica clinica (miss Gladys Storey docente di RR in Torino)
in ricordo del mio prof. BIANCALANA che da Londra la fece trasferire
presso l’università di Torino come docente
La riabilitazione funzionale respiratoria è progettata per *ridurre i sintomi delle patologie respiratorie e per *ottimizzare lo stato funzionale sia in pre o post operatorio;
• Previene le complicazioni e le riacutizzazioni
• Allevia i sintomi e migliora la tolleranza allo sforzo
• Riduce la mortalità
Le patologie respiratorie causano un progressivo decadimento muscolare, specie degli arti, per una riduzione della mobilità quotidiana e successivamente della muscolatura respiratoria con conseguenze negative sulla sopravvivenza del paziente. L’incremento della massa muscolare e della forza attraverso l’esercizio fisico comporta una miglior tolleranza alle attività quotidiane e una maggior sopravvivenza. Occorre incidere sulla storia naturale della malattia, aumentando la capacità funzionale, in modo lento ma progressivo, con carichi di lavoro consoni alla persona: controindicazioni assolute non ne esistono, salvo fattori che possono causare rischi durante l’esercizio fisico, seppur lieve (come nei cardiopatici gravi e nei non motivati); in questi casi è indispensabile supporto psicosociale ed educazione motivazionale sul programma. Nei pazienti anziani (80/90 anni) la partecipazione regolare ad un allenamento fisico specifico è efficace per combattere la debolezza muscolare e per migliorare la qualità della vita, anche per importanti effetti psicologici (devono sentirsi seguiti e considerati nel tentativo di poter risolvere, almeno in parte, i loro problemi, specie nelle fasi di riacutizzazione flogistica di patologie croniche
e nelle prolungate terapie cortisoniche)
Apparato muscolare (muscoli della respirazione) e allenamento muscolare
I muscoli interessati sono diversi nella inspirazione tranquilla, in quella forzata, nella espirazione tranquilla e in quella forzata (vedi testo di G. Storey)
Il decondizionamento muscolare è la conseguenza diretta della inattività causata dalla dispnea. Una regolare attività fisica riduce il declino funzionale fumo correlato e il rischio di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nei soggetti fumatori e riduce il rischio di ricoveri ospedalieri e di mortalità.
L’allenamento determina nei muscoli aumento della massa magra, ripristino della normale proporzione delle fibre, inoltre aumento del letto capillare, aumento della capacità ossidativa, riduzione dell’acido lattico ematico e riduzione dello stress ossidativo indotto dall’esercizio.
La scelta del tipo di allenamento è condizionata, essenzialmente, dalle caratteristiche del paziente e dalle sue aspettative nella vita quotidiana: alcuni, per le proprie esigenze o attività lavorative devono salire le scale, altri devono camminare su terreno pianeggiante.