Tutti mi dicono di smettere di fumare. Perchè devo quando poi il fumo è permesso dallo Stato che mi vende le sigarette ? Vedo anche i medici fumano. Quanto c’è del vero in tutto ciò ?
E’ giusto non fumare ?
“La sigaretta è quella cosa che da una parte c’è il fumo e dall’altra un cretino” – Oscar Wilde.
(non è detto che si debba fare tutto ciò che è piacevole: comunque, se non si riesce a smettere la “colpa” è del cervello)
La capacità di fermare un comportamento automatico è fondamentale per impegnarsi nel perseguire nuovi obiettivi, se si desidera smettere di fumare.
Uno studio alla Medical University di South Carolina, tramite la Risonanza Magnetica Funzionale, ha esaminato il rapporto tra fumo di sigarette e la rete di controllo inibitorio cortico-talamico: alla R. M. si osserva un minor volume di sostanza grigia e una maggior risposta dipendente dal livello di ossigenazione del sangue, legata al compito di controllo inibitorio del giro frontale anteriore e del talamo.
Il fumo altera, attraverso danni al DNA cellulare, il sistema di autoriparazione che permette ai tessuti di fare fronte all’invecchiamento naturale (degenerazione discale) o alla lesione traumatica: il Policlinico Gemelli di Roma ha evidenziato un meccanismo legato alla degenerazione dei dischi intervertebrali (cuscinetti che separano le vertebre e rendono possibili e flessibili il movimento della colonna se non si infiammano o si rompono, oppure non si formano ernie discali).
La degenerazione dei dischi è responsabile di molte patologie croniche della colonna vertebrale come stenosi, radicolopatie, lombalgie, cervicalgie croniche. Le cellule discali si sono dimostrate particolarmente sensibili al danno indotto dal fumo e hanno mostrato segni precoci di invecchiamento e morte (apoptosi).
La ricerca continua: il fumo è solo uno dei responsabili, finora insospettabile, che alterano il delicato sistema che consente all’organismo di ripristinare i danni.
Coloro che smettono di fumare presentano una guarigione più veloce delle fratture, delle lesioni muscolari, tendinee, strutture cartilaginee, disco intervertebrale; inoltre migliorano la qualità del sonno, lo stato della pelle e dei capelli.
Il fumo che origina dalla combustione incompleta del tabacco e della carta che lo avvolge è costituito da almeno 4.000 sostanze.
Sostanze irritative: catrame, monossido di carbonio, nicotina (i filtri riducono la quantità di queste sostanze ma non le eliminano), acido cianidrico, acroleina, formaldeide e ammoniaca (causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie per irritazione provocando tosse, eccesso di muco, bronchite cronica, enfisema).
Il catrame comprende benzopirene e idrocarburi aromatici che sono sostanze cancerogene, inoltre ingiallisce i denti contribuisce all’alito cattivo e alla sensazione di amaro in bocca.
Il monossido di carbonio si lega all’emoglobina riducendo la sua capacità di trasportare l’ossigeno e determinando un minor nutrimento dei tessuti.
La nicotina è un alcaloide naturale che crea dipendenza: quando arriva ai polmoni, la nicotina passa nel sangue e tramite la circolazione arriva a tutti gli organi (dal cervello agli arti inferiori); nel cervello determina liberazione di dopamina nel SNC; di conseguenza determina effetto eccitatorio a livello della mente e provoca depressione dei centri sottocorticali (ipotalamo eipofisi) determinando l’esigenza di fumare: dipendenza.
La nicotina è considerata una droga a tutti gli effetti: dal 1990 il contenuto di nicotina nelle sigarette è regolamentato e non può superare un limite massimo, a volte diverso da stato a stato .
I danni del fumo da nicotina dipendono da questi parametri.
- Età di inizio e numero di anni di fumo
- Numero giornaliero di sigarette
- Modo di fumare (inalazioni più o meno profonde)
Danni del fumo all’apparato respiratorio:
- Irritazione
- Aumento del muco
- Bronchite dapprima acuta, in seguito, cronica
- Enfisema polmonare
- Aumento dell’incidenza di infezioni delle vie respiratorie ed asma.
Danni all’apparato muscolo scheletrico:
- Aumenta gli episodi di tosse che provoca direttamente un aumento di pressione all’interno della colonna vertebrale e predisposizione quindi alla formazione dell’ernia discale
- Il fumo peggiora le condizioni generali dell’organismo e quindi anche del disco intervertebrale, favorendo la degenerazione discale
- Aumentando i processi arteriosclerotici peggiora l’ossigenazione del disco e delle cartilagini favorendone un processo degenerativo
L’ozonoterapia migliora l’ossigenazione locale favorendo i processi di guarigione dell’ernia discale o della protrusione discale, ma solo un adeguato stile di vita può mantenere nel tempo una condizione di benessere.
Inoltre il fumo determina danni alla pelle, all’esofago, allo stomaco e al colon, fa aumentare la pressione arteriosa, accelera l’aterosclerosi, ostacolando la circolazione del sangue nei vasi, aumentando così il rischio di infarto e ictus e impotenza.
La speranza di vita dei fumatori è inferiore di 8 anni rispetto a un non fumatore.
Le persone che sono più soggette ai danni da fumo sono quelle maggiormente esposte (nei fumatori la frequenza di cancro polmonare è 20 volte superiore).
I residui del tabacco sono eliminati attraverso reni e vescica con rischio di tumori al rene e alla vescica).
Danni agli apparati femminili
Nelle donne il fumo di sigaretta procura danni alla mucosa uterina, con aumento del rischio di aborti e parti prematuri, determina alto rischio di osteoporosi.
La nicotina ha inoltre la capacità di passare nel latte materno, per cui il fumo in gravidanza può causare ritardi di crescita, di sviluppo mentale e polmonare del neonato.
Come difendersi dai danni del fumo, per chi non riesce a smettere.
Occorre porre attenzione alla dieta: alcuni nutrienti sono molto utili per limitare danni da fumo, mentre una loro carenza può aggravare questi danni.
I fumatori dovrebbero assumere il triplo della vitamina C rispetto a chi non fuma.
Occorre integrare i nutrienti utili per sostenere le naturali difese dell’organismo.
Il fumo di sigaretta (come altre abitudini del nostro stile di vita) causano:
- ossigenazione insufficiente o utilizzo non ottimale dello stesso e contribuisce a creare un effetto localizzato e uno generalizzato
- disequilibrio idrico, elettrolitico, deficit immunitario
Effetto localizzato:
- Mancanza di un costante e regolare apporto di ossigeno
- Alterazioni cellulari: invecchiamento cellulare, degli organi interni del corpo con imperfezioni pelle e minor risposta corporea alle aggressioni virali e batteriche
Effetto generale:
Alterazioni metaboliche
Soluzione
L’ossigenoozonoterapia porta ossigeno al circolo, alle strutture cellulari, agli organi corporei determinando la bellezza dei tessuti e la riattivazione del microcircolo compreso il cervello e può essere somministrata tramite
- GAET
- Insufflazione rettale
- Infiltrazioni localizzate