La cellulite, la cura per sconfiggerla

Cellulite : ossigenoozonoterapia e altri trattamenti complementari

Che cosa è la cellulite?

La cellulite è una lipodistrofia distrettuale o diffusa, riconosciuta come vera e propria malattia dall’OMS ( per malattia si intende tutto ciò che limita il benessere fisico, mentale, sociale ).

Consiste in un ingrossamento della cellule grasse, che aumentano di volume, comprimono i capillari rallentando la circolazione e favorendo il ristagno dei liquidi e delle tossine: pertanto ritenzione idrica aumentata, dolore, difficoltà circolatoria, inestetismo.

Perché si forma?

E’ una malattia ( panniculopatia ) favorita dalle abitudini scorrette acquisite dai modelli di vita attuali:

  • Utilizzo di calzature e vestiario non adatto ( scarpe troppo alte o troppo basse, body costrittivi, ecc.)
  • Alimentazione sregolata ( dolci, pasticcini, ecc. )
  • Stress
  • Problemi circolatori
  • Problemi ormonali

Come si può curare la cellulite ?

Il trattamento consiste , secondo i protocolli adottati, ad attrezzature dedicate, a concentrazioni prestabilite dalla nostra metodica, nell’inoculazione nel sottocutaneo, tramite piccoli aghi di 4 mm. e in modo del tutto indolore, di una miscela di ossigeno e ozono che esplica la sua azione attraverso 3 principali meccanismi d’azione:

  • l’ozono esplica la scissione degli acidi lunghi grassi, rendendo queste catene corte e quindi idrofile cioè si legano facilmente ai liquidi e facilmente espulsi attraverso le urine.
  • L’ozono allontana i liquidi interstiziali ristagnanti ( edema ) dovuti sia alla cellulite sia alla cattiva circolazione

L’ossigeno ozono si lega alla membrana cellulare dei globuli rossi apportando più ossigeno ai vari distretti e quindi attivando il metabolismo locale e una circolazione venosa e linfatica migliore.

Un ulteriore trattamento non invasivo può avvenire con l’applicazione con le mani di una miscela di oli essenziali veicolati in acqua, che vengono posti sul corpo in 3 fasi consecutive e tenuti in posa con similcartone per 40 minuti; si pratica inoltre linfodrenaggio con digitopressione in punti specifici.

Ne consegue una perdita di sostanza grassa, di liquidi e il conseguente rientro in sede

( scomparsa apparente ) dei capillari, non più compressi dagli adipociti.

Il ciclo di cura completa va dalle 10 alle 15 sedute con cadenza settimanale o bisettimanale, durante le quali la vita quotidiana non subisce restrizioni; non esistono effetti collaterali o intolleranze.

Le 20 regole d’oro per mantenersi…..in gamba

Quali sono le cose utili da fare e le dannose ?

  • Evitare di restare fermi, in piedi o seduti, per periodi troppo lunghi ( sollevarsi 20 volte sulle punte dei piedi , mettendo in funzione la “pompa plantare”; durante lunghi viaggi, fare una sosta per brevi passeggiate. In treno o aereo , pullman o metrò praticare esercizi tacco e punta dei piedi ( 20 volte ogni ora).
  • Se costretti a letto per qualsiasi motivo, muovete spesso le gambe: il miglior esercizio è quello di pedalare 20 volte a gambe all’aria come foste in bicicletta.
  • Evitare l’esposizione diretta e prolungata delle gambe a fonti di calore (stufe, radiatori, ecc.) rinunciando a fare bagni in acqua troppo calda.
  • Evitare di urtare con le gambe oggetti contundenti ( specie in presenza di varici :

ulcerazione ).

  • Ridurre o eliminare il fumo di sigaretta (dannoso alle arterie e alle vene)
  • Mantenere continuamente sotto controllo il peso.
  • Dieta equilibrata: uso abbondante di frutta e verdura, dieta ricca di zolfo, potassio, vitamina
  • Fare uso abbondante di acqua ( almeno 1,5/2 litri al dì ) a basso “ residuo fisso” o acqua ozonizzata , preferibilmente lontano dai pasti ( l’acqua non fa gonfiare ),tenendo regolato al meglio l’intestino: la stitichezza causa ostacoli alla circolazione venosa.
  • Dormire sempre con gli arti inferiori posti ad un livello più alto rispetto al cuore: basta mettere un cuscino in corrispondenza dei piedi sotto il materasso.
  • Evitare indumenti troppo stretti, attillati (jeans, body non sgambati, giarrettiere )
  • Usare calze elastiche.
  • Evitare calzature con tacchi troppo alti o troppo bassi ( l’altezza ideale è 3/5 cm )
  • Evitare, durante le vostre vacanze al mare, esposizioni prolungate al sole, ma fare bagni frequenti, o docce fredde; non fare sabbiature.
  • Fare passeggiate lunghe in acqua che arrivi alla vita
  • Quando siete costretti a lunghi viaggi in auto, fare una sosta per brevi passeggiate.
  • Se viaggiate in aereo o in treno alzatevi spesso e fate almeno 20 passi se siete costretti a sedere (pullman o metro) alzate alternativamente tacchi e punta dei piedi 20 volte ogni tanto.
  • Praticare il nuoto ideale per le gambe sia per il movimento e sia per il contatto dell’acqua fredda.
  • Praticare attività sportive tipo nuoto, acquagym, jogging, lunghe passeggiate a passo svelto con scarpe idonee ( gli sports più dannosi sono il sollevamento pesi, il tennis, il canottaggio),
  • Fare le scale a piedi, usando il meno possibile l’ascensore.
  • Durante la gravidanza occorre praticare molte delle regole sopra esposte seguendo il vostro medico di fiducia.

ESERCIZI

Con la capacità di mettere in azione tutte le “pompe”; la plantare, la muscolatura, la respiratoria.

Al mattino

  • Stando sdraiati a pancia in su, piegare la gamba dx e la coscia sul bacino, per tornare alla posizione di partenza: ripetere almeno 20 volte ; eseguire poi lo stesso esercizio con la gamba sx.
  • Sempre da sdraiati, alzare la gamba dx e piegare la punta del piede prima verso se stessi e poi in direzione opposta ( movimento tacco/punta ) per 20 volte, Ripetere con la sx.

Alla sera

*Seduti , mentre si guarda la TV, fare ruotare avanti e indietro un cilindro sotto la pianta del piede, prima a dx poi a sx: tale esercizio attiva la “pompa plantare” e il circolo venoso delle game, risultando rilassante.

* A letto , straiati con la pancia in su, appoggiare i piedi ad una parete, in modo che le gambe formino un’ angolo retto con le cosce e queste con il bacino .Premere sul muro, 20 volte , alternativamente con la punta del piede dx e poi con il sx.

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