Il termine deriva dal greco antico: ORMAO (stimolare).
Paracelso (1493 / 1541), medico, alchimista, astrologo svizzero, ha scritto un’opera Omnia, in cui descrive in un diagramma, ad una certa dose di stimoli, una risposta di stimolazione o inibizione in base al soggetto.
L’ormesi è una reazione adattativa, è una sindrome generale di adattamento (con ampia gamma di stimoli, con risposte opposte secondo le caratteristiche individuali).
Nella ormesi ottimale giocano diverse condizioni, dovute a:
- Esposizione solare e / o shock termico ( proteine dello shock termico ) e/o la restrizione calorica.
- Esercizio fisico, costante e moderato
- Stress emotivi (innamoramento, colpo di fulmine, emozioni intense tipo quella pre-esami, reazioni adrenaliniche finalizzate).
- Presenza di metalli pesanti, anche in piccole tracce.
- Alcuni alimenti e sostanze chimiche pro-ossidanti: lo stress ossidativo stimola l’espressione di proteine e enzimi “correttivi” il DNA
- Alcune specie reattive dell’ossigeno (ROS).
Nella sindrome generale di adattamento esistono 3 fasi, tutte verificabili con esami:
esami salivari: cortisolo I II III
sul siero: dosaggio serotonina e dopamina, interleuchine (IL 1 – 6 – 8 – 10)
su feci : benessere intestinale
La prima reazione è ipotalamica ed è di azione di allarme (mediata dagli ormoni surrenalici), con iniziale “ipertono” del sistema immunitario.
La seconda fase, di resistenza si caratterizza inizialmente da ipercorticosurrenalismo con:
- Riduzione delle difese a aggressioni esterne ( per inibizioni interleuchine ).
- Alterazione vascolare con ipertensione arteriosa, alterazione sistema coagulazione.
- Alterazione del metabolismo dei glucidi.
Nella seconda fase, di resistenza, esiste una disregolazione del:
sistema ormonale: tiroide, ormoni sessuali, ormoni crescita, ormoni del metabolismo glucidico.
Sistema immunitario: iperstimolazione via del TH” con sbilanciamento capacità di difesa a virus, tumori, ecc. e aumento di allergia e alle patologie autoimmuni.
Sistema nervoso e psicoemotivo: stanchezza, mal di testa, tic e paralisi o parestesie, infezioni erpetiche, ecc.; disturbi dell’umore: ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare.
La terza fase porta all’esaurimento: malattie degenerative infiammatorie croniche, neoplastiche, aterosclerotiche.
Nei casi di carenza di cortisolo risulta estremamente utile l’integrazione di piante ad azione immunostimolante come Echinacea ed Elicrisio, di sostanze ricche in saponine steroidee come Salsapariglia ed Eleuterococco, oltre che di sostanze inibenti la degradazione del cortisolo come la Liquirizia.