L’ osteoporosi colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini, con esordio specie dopo la menopausa (25% ); mentre dopo i 60 anni è colpita l’80% della popolazione; è in aumento in tutto il mondo ( 200.000.000 casi; 9.000.000 riportano fratture: di queste il 75% non sono diagnosticate, per cui sono la “ cenerentola delle patologie “).
Cos’è che genera tutto questo impoverimento della struttura ossea. E’ giusto considerare la donna in menopausa un soggetto ad alto rischio di frattura? Tranquille donne: non è proprio così. Non creiamo falsi allarmismi. L’evento della meno pausa è paragonabile ad una nuova stagione nel programma della vita di una donna, l’evento principale è il passaggio dalla fase di Fattrice atta alla riproduzione ad un passaggio di informazioni, saggezza e conoscenza da infondere a coloro che sono stati generati. E’ vero che con tale stagione si interrompono alcune produzioni ormonali, ma ciò non crea un pericoloso sgretolamento delle ossa. Dietro alla comparsa di una eventuale osteopenia/osteoporosi, c’è in primis la massiccia assunzione di particolari farmaci ed una scorretta alimentazione. Oggi purtroppo si abusa di Cortisone, farmaco di elevata importanza, ma spesso mal gestito da medici non curanti di sforzarsi a ricercare la causa di una patologia, l’origine e il modo di come essa evolve, credendo di tamponare gli sgraditi effetti con un eccessivo uso di SAN CORTISONE. Altro fattore importante è il corretto apporto proteico e minerale che si dovrebbe assorbire da alimenti che una volta ne erano ricchi ma, oggi per colpa della globalizzazione e sfruttamento eccessivo dei terreni e uso indiscriminato di prodotti chimici e OGM hanno impoverito gli alimenti delle loro sostanze per noi tanto necessarie. A tale proposito, presso il nostro centro, vengono eseguiti esami genetici, ematici e fecali, per valutare in modo personalizzato le terapie più idonee per il paziente. Talvolta giungono pazienti che dato l’età e la disinformazione sul corretto stile di vita, presentano
una riduzione del 50% della densità minerale ossea con riduzione delle trabecole. Il tratto più colpito è toraco lombare T12-L2 e si localizza principalmente nella metà anteriore del corpo vertebrale, solitamente in seguito a traumi minimi come raccogliere un sacchetto della spesa, aprire o chiudere una finestra
La colonna vertebrale ha la funzione di sostegno degli arti, del peso corporeo e di protezione del midollo spinale; può essere sottoposta a diversi traumi che ne determinano la frattura
Tra le condizioni che causano o anticipano tale patologia ci sono condizioni cliniche come osteoporosi, metastasi ossee e tumori alle ossa, inclusi i trattamenti di chemio e radioterapia, infezioni che possono determinare il crollo di una vertebra; si parla in tal caso di cedimenti vertebrali, che si presentano con forti dolori nella regione interessata, impossibilità al movimento, con incurvature disallineamenti dovuti alla caduta della colonna.
Il progetto Horizon 2020 punta a riparare le fratture con la medicina rigenerativa: il Politecnico di Torino rappresenta il capofila.
Il progetto Giotto: usa nanoparticelle e ioni capaci di stimolare la rigenerazione ossea., modulando l’attività degli osteoclasti, inibendo il processo osteoporotico e favorendo la ricrescita e il rinforzo osseo. La personalizzazione si ottiene con l’utilizzo di nanoparticelle magnetiche funzionante in grado di promuovere, sotto l’influenza di un campo magnetico, l’attività biologica delle cellule attraverso uno stimolo meccanico controllato.
Per i fisiatri, in un’ottica di salute olistica, la prevenzione è la via maestra: occorre continuare a educare la popolazione affinché invecchi con uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata e all’attività fisica evitando l’abuso di alcolici, caffè, fumo, in quanto riducono la massa ossea. Raccomandano inoltre di fare attenzione a
- Improvvisa comparsa di dolore alla schiena
- Peggioramento del dolore stando in piedi o camminando
- Sollievo del dolore stando sdraiati sulla schiena
- Mobilità della colonna limitata
- Perdita di altezza
- Deformità e disabilità
I pazienti con molteplici cedimenti vertebrali presentano rachialgia cronica, e spesso il dolore si accentua, quando si distendono: il passaggio alla posizione sdraiata rimuove il peso corporeo della colonna e cambi di posizione.
La progressiva deformazione in flessione con riduzione in altezza della colonna vertebrale interessata da molteplici crolli vertebrali riduce lo spazio compreso tra la pelvi e il diaframma; il contenuto addominale si spinge anteriormente, per cui i pazienti si lamentano di un addome protruso, solleva il diaframma: insorgono dolori addominali, difficoltà della digestione, rallentato transito intestinale e, nei casi più gravi, dolori intensi nella regione antero inferiore della cassa toracica. Conseguenza astenia isolamento sociale depressione.
La diagnosi di cedimenti vertebrali avviene nel 30% dei casi, infatti la maggior parte è riscontrata incidentalmente durante l’esecuzione di una radiografia del torace o della colonna lombare.
La radiografia T4 L4 rappresenta l’esame di base per lo studio della morfologia vertebrale nel sospetto di fratture. attraverso la valutazione della perdita di altezza del soma vertebrale ( 4 mm .) e la traslazione vertebrale.
Nei cedimenti complessi utile è la Tomografia Computerizzata e la MOC.
Se la frattura non è diagnosticata e curata, si determina un’alterazione permanente della postura con dolore provocato dalla stimolazione delle terminazioni nervose, presenti attorno all’osso. Nel caso di frattura scomposta con spostamento dei monconi, un frammento osseo può colpire il midollo spinale causando danni neurologici, talora permanenti ( paraplegia, perdita della sensibilità e dei riflessi, incontinenza degli sfinteri, ecc. ).
Noi eseguiamo la riparazione strutturale ossea e muscolare con impiego di esercizi fisici appropriati ed idonei, in base all’età e cause scatenanti. Si eseguono esercizi fisici a soggetti di ogni età, anche novantenni, dove stimoliamo le cellule del corpo alla autoriparazione e moltiplicazione. Sono un valido aiuto le frequenze emesse da pedane vibranti a bassa frequenza, pedane propriocettive e manipoli che ripristinano le articolazioni superiori e ridanno mobilità e stabilità.
Quando purtroppo si arriva ad una situazione compromessa con un decadimento o schiacciamento di una o più vertebre, occorre ricorrere ad un trattamento chirurgico delle fratture vertebrali da fragilità ossea è dato da vertebro-plastica e cifoplastica La vertebro-plastica prevede il rinforzo della struttura del corpo vertebrale mediante iniezioni di polimetilmetacrilato con introduzione dell’ago nel soma vertebrale. La cifoplastica comporta l’introduzione nel corpo vertebrale di una cannula percutanea con un palloncino gonfiabile, che ha lo scopo di creare una cavità all’interno del corpo vertebrale e di sollevare eventuali avvallamenti delle limitanti somatiche, ripristinando l’altezza della vertebra.
TRATTAMENTI
Il miglior Trattamento farmacologico da consigliare è l’uso della vitamina D associata alla Vit. K1 + K2 e nell’esposizione al sole con camminate quotidiane.
Questi suggerimenti sono dettati sia dalla medicina ufficiale sia dall’esperienza mia e dei miei collaboratori. Il nostro slogan è :
* sedute di pedana vibrante
* sedute di Ionorisonanza
* camminate all’aria aperta, in cui la persona può apprezzare la natura circostante di ciò che offre come cibo e ambiente